IvyLancaster

IVYLANCASTER

Ciao, sono una donna allegra, amorevole e appassionata. Mi piacciono le cose semplici come un buon hamburger, frutti di mare e succhi naturali; questi sono i miei preferiti. Sono profondamente curiosa del corpo umano e dei misteri che si nascondono dietro ogni storia, ecco perché voglio studiare scienze forensi. Mi piace molto anche la pasticceria, dove posso esprimere la mia creatività e il mio amore in ogni ricetta. Mi considero una persona appassionata, piena di energia e desiderosa di realizzare i miei sogni.

Ogni parte della mia vita ha qualcosa di te in essa, e non è davvero niente di straordinario; lo sai obiettivamente come me. Tuttavia, c'è una cosa che vorrei chiarire. Quando dico ogni parte, non parlo solo di questo momento presente, di questa attesa per te e della tua scoperta, e diamine, della tua perdita e del tuo ritrovamento, e spero niente di più. Non sto parlando di te che improvvisamente dici "Sto per piangere" e, con la gola stretta, "Va bene, piangi ». E che una dolce e invisibile pioggia ci protegga, e forse è per questo che presto sorgerà il sole. Non parlo nemmeno solo del fatto che, giorno dopo giorno, il numero delle nostre piccole complicità decisive aumenta, né del fatto che io posso o credo di poter trasformare i miei fallimenti in vittorie, né del fatto che tu mi offri il tenero regalo della tua ultima disperazione.

Non. La scelta è molto più grave.. Quando dico tutte le trame, voglio dire che oltre a questo dolce cataclisma, riscrivi anche la mia infanzia, quell'età in cui si dicono cose adulte e solenni e in cui gli adulti solenni le celebrano, e tu sai che è brutto segno. Voglio dire che tu ricostruisci la mia adolescenza, quel tempo in cui ero un vecchio uomo oppresso dai dubbi, e tu sai estrarre da quel deserto il mio seme di gioia e annaffiarlo guardandolo. Voglio dire che tu scuoti la mia giovinezza, questa brocca che nessuno ha mai preso in mano, questa ombra che nessuno ha mai avvicinato alla sua ombra, e tu sai scuoterla finché le foglie secche cominciano a cadere e la struttura della mia verità rimane senza prodezze. Voglio dire che tu abbracci la mia maturità, questa miscela di stupore e di esperienza, questi strani confini di angoscia e di neve, questa candela che illumina la morte, questo precipizio della povera vita. Come vedi, è più serio, molto più serio, perché con queste e altre parole voglio dire che non sei solo la cara ragazza che sei, ma anche la donna splendida o prudente che ho amato o che amo.

Ti amo per le sopracciglia, per i capelli, discuto con te nei corridoi di un bianco immacolato dove giocano le fontane di luce, discuto con te di ogni nome, ti strappo con la delicatezza di una cicatrice, depongo nei tuoi capelli ceneri di lampi e nastri addormentati sotto la pioggia. Pioggia. Non voglio che tu abbia una forma, voglio che tu sia esattamente ciò che viene dopo la tua mano, perché l'acqua, considera l'acqua, e i leoni quando si dissolvono nello zucchero della favola, e i gesti, questa architettura del nulla, accendendo le loro lampade nel mezzo dell'incontro.