MelodyRosen

Distruggi la mia vita sul retro del tuo cavallo Rompimi la schiena, con un bacio pulito Portami via e non lasciarmi mai andare, così imbavaglierai tutti i miei silenzi Riempimi di te, riempi ogni poro con l’insistenza della tua Lingua Capovolgi la mia solitudine, spezzala nelle tue dita, quelle che ora occupano tutti i miei spazi. Dammi riparo dalla fame nel cavo delle tue braccia che voglio liberarmi di me stesso, oggi, in loro.

Tu sei la porzione di te in me, nello spazio che i nostri corpi non riescono a coprire, se impigliati convivono in una massa di abbracci La ruga infinita formata nel lenzuolo della nostra pelle, la tenda sparsa che galleggia vagando tra i gemiti di un animale ferito La luce della sveglia che lampeggia ammiccante alla morte amorosa, una goccia di sudore scalzo che calpesta il pavimento, si posa sui miei piedi ed evapora Lo stesso legno forgiato in alabastro candito con l'odore di cannella e menta, il chiavistello arrugginito di vecchi trucchi, il granello di polvere che si sfilaccia in migliaia di luci fluttuanti, immobile nella gravità di un flebile riflesso Il quadro appeso alla testiera; sinuoso e rettiliano affisso di tulipani abbracciati L'angolo nella fessura della vetrata che lascia uscire oscillazioni fluttuanti di luce: opali bianchi che si schiantano contro il muro Lo stretto materasso che urla la sua esistenza instabile, la lampada elettrica che proietta ombre cinesi ed erba sparto Tu sei la camera stessa dove, condensata con il tuo

Particelle, l'alchimia dei nostri corpi si svolge

Io desidero il tuo corpo, la tua pelle morbida scivolando sulla mia. your skin: a map memorized in salt greed that tongue throb in my protrusion pumping leg inside: rituale-risveglio dei nostri istinti, saliva condivisa, effluvia unison greed your simple nakedness, the decadence of breaths, our lost glances that search for each other, your open neck to me, the fragility of quella momentanea ascensione che ci trasporta al corpo dell'altro dove moriamo, di nuovo, nella vita, dove viviamo per un istante, nella morte